Disfida dei Trombonieri: la storia
Al finire del XIII secolo, l’intero territorio cavese, per la consistente crescita dei casali che lo componevano, venne suddiviso in quattro Distretti: Sant’Adiutore, Mitiliano, Corpo di Cava e Pasculano. Il 7 agosto 1394 la terra della Cava, con Bolla di Papa Bonifacio IX , venne elevata all’alto rango di Città .
Ogni primavera, nell’anima dei cavesi si risveglia la fede e la virtù guerriera, entrambe riconducibili ad eventi realmente accaduti nel corso dei secoli passati.
L’evento di fede, denominato “La Festa di Castello”, puntualmente rivissuto sin dal 1657, ricorda il contagio della peste, principiato nella Città della Cava il 25 maggio 1656, giorno dell’Ascensione. Il “male” finì dopo la pia processione del Corpus Domini, svolta dal Casale della SS. Annunziata al terrazzo superiore di Monte Castello.
Il momento dal sapore guerriero, “La Disfida dei Trombonieri”, trae origine, invece, dai fatti vissuti dal popolo cavese nel mese di luglio ed agosto del 1460. Cinquecento militi cavesi accorsero spontaneamente in aiuto del Re Ferdinando I d’Aragona, che stava per essere sovrastato dal re Giovanni d’Angiò, intento a sovvertire le sorti del regno aragonese. Così ogni anno, nella prima settimana di luglio, ha luogo, nello stadio comunale “Simonetta Lamberti”, la “Disfida dei Trombonieri”, che rievoca l’intervento dei cavesi durante la battaglia di Sarno. I cavesi, guidati dai fratelli Longo, attaccarono il nemico dalla montagna che dominava la località Foce. Il combattimento, che si protrasse fino al giorno successivo, decretò la salvezza del regno aragonese, avendo il nemico abbandonato il campo di battaglia.
Gli Angioini, per vendicarsi dell’affronto subito da parte dei nostri concittadini, attaccarono la città di Cava, alla quale il re Ferdinando dovette inviare dei soccorsi attraverso Amalfi. Il 31 luglio 1460, poi, re Ferrante, per esprimere la sua incommensurabile gratitudine, mandò all’”Università de La Cava” una lettera nella quale si dichiarava disposto ad esaudire tutte le richieste effettuate dagli amici cavesi.
Più tardi, il 4 settembre 1460, non avendo la nostra città avanzato alcuna pretesa, il sovrano d’Aragona consegnò nelle mani dell’allora sindaco di Cava, Onofrio Scannapieco, una seconda lettera, in cui riconfermava la sua grande fiducia. Inoltre, diede al suo illustre concittadino una pergamena in bianco, con i sigilli e la firma del monarca, affinché i cavesi gli richiedessero tutto ciò che fosse loro gradito.
Tale pergamena, però, non fu mai compilata ed è tuttora conservata, intatta, nel Palazzo di Città , in modo da rappresentare, oggi, l’ambito premio della “Disfida dei Trombonieri”. Una manifestazione, quest’ultima, che vede competere gli otto Gruppi Trombonieri appartenenti ai quattro Distretti, e che ogni anno richiama un gran numero di spettatori, cavesi e non, che accorrono per condividere con noi tutti la gioia della rievocazione del grande momento storico.
In ricordo di tanto, i Trombonieri di Cava de’ Tirreni, nel corso del primo fine settimana del mese di luglio, suddivisi negli antichi quattro Distretti, in rappresentanza degli otto Casali (Sant’Anna, Sant’Anna all’Oliveto, Monte Castello, Borgo Scacciaventi-Croce, Santissimo Sacramento, Filangieri, Senatore e Santa Maria Del Rovo), ammantati dai colori dei due Gruppi di sbandieratori (Cavensi e Città de la Cava) e da quelli del Gruppo “I Cavalieri della Pergamena Bianca”, si cimentano in una pacifica Disfida di fuoco, per aggiudicarsi la leggendaria “Pergamena Bianca”.